CALTAGIRONE – Domenica 19 maggio, alle ore 11.00, in Cattedrale, S.E. mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, presiederà la Santa Messa per la Solennità di Pentecoste.
«La Pentecoste – afferma il vescovo – ci dimostra che la storia ha senso perché di volta in volta è presa in mano dallo Spirito, che la guida e la trasforma. Se la storia che costruiamo gli uomini, infatti, sembra non avere prospettive; la storia di Dio senza fatiche, in maniera inaspettata, è capace di cambiare le sensazioni e le percezioni. Incanta la leggerezza e l’immediatezza con la quale lo Spirito opera le novità».
La Pentecoste rappresenta per mons. Peri «un forte richiamo alla centralità dello Spirito nella vita di ciascuno e della Chiesa. Il vero soggetto dell’esperienza cristiana è lo Spirito. In questo anno – aggiunge – abbiamo vissuto davvero, nella vita della Chiesa, l’esperienza della Pentecoste. Abbiamo avuto la dimostrazione immediata di come lo Spirito possa cambiare la storia della Chiesa e della vita cristiana».
La solennità di Pentecoste sarà anticipata, la sera del 18 maggio, dalla Veglia di Pentecoste che sarà celebrata a livello cittadino in ciascun Comune della Diocesi.
A Caltagirone la Veglia, animata dai movimenti e gruppi ecclesiali, sarà presieduta dal vescovo, in Cattedrale, alle ore 21.00.
Nella giornata del 19 maggio, la Chiesa calatina ricorda, inoltre, il 119° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del Servo di Dio don Luigi Sturzo.
«Questa ricorrenza – afferma mons. Peri – richiama i valori che don Luigi ha testimoniato e che ancora stentano ad esser accolti. Sturzo è un modello autentico di presbitero. Dovremmo riflettere sul suo impegno e sulle risposte di concretezza che ha saputo dare. Questa sua esperienza ci interroga, inoltre, sulla nostra capacità di profezia, di utopia, di annunziare un tempo nuovo, una società nuova iniziando dalle piccole cose».
L’auspicio del vescovo è che si possa, oggi, nell’attuale contesto sociale, «accogliere il messaggio di don Sturzo come un invito ad essere concretamente attenti al nostro tempo. Solo in questo modo saremo capaci di testimoniare Gesù Cristo; capaci di ascoltare gli uomini e quello che ci chiedono; capaci di essere loro compagni nelle difficoltà e fratelli nelle soluzioni che si cercano».
17 maggio 2013