CALTAGIRONE – Commozione grande partecipazione di fedeli per il saluto ai Padri Canossiani che hanno guidato, per oltre 50 anni la comunità parrocchiale della Sacra Famiglia a Caltagirone. Alla presenza del vescovo, del Padre generale Giorgio Valente del presbiterio diocesano, di un gran numero di parrocchiani, rappresentanti di tutti i gruppi ecclesiali: catechisti, scout, ministranti, ministri straordinari dell’eucarestia, ha avuto luogo il commiato dai Canossiani Carmelo Mandalà, Angelo Carbone e Filippo Matissa.
Il vescovo, mons. Calogero Peri, nell’omelia ha sottolineato la necessità di accettare la volontà del Signore pur tra difficoltà e scelte talvolta incomprensibili per l’animo umano nel disegno di Dio rivolgendo parole di ringraziamento per l’opera prestata nel corso degli anni a servizio della Diocesi da questi religiosi che si sono distinti per la particolare cura a favore delle giovani generazioni anche nel Centro Giovanile Città dei Ragazzi fucina di iniziative ingegno ed umanità.
Anche il Padre generale Valente, ha sottolineato la inevitabilità della decisione da parte della Curia generalizia di dover lasciare la cura della parrocchia Calatina a causa della carenza di religiosi, della mancanza di vocazioni e la loro destinazione ad altro incarico. Varie e toccanti le testimonianze da parte dei rappresentanti delle realtà parrocchiali delle Suore del Sacro Cuore che si sono susseguite nel corso della celebrazione per ricordare i Padri alternatisi in questi anni di attività pastorale nella Città dei Ragazzi e nella Parrocchia Sacra Famiglia.
Infine il saluto del parroco Padre Carmelo, che con grande modestia e spirito di obbedienza ha rivolto alla comunità il saluto dei Padri attualmente presenti e di tutti coloro che in questi 52 anni si sono avvicendati nel servizio religioso alla Sacra Famiglia.
«È stato bello e lungo – ha detto – il tragitto che noi, Padri Canossiani, abbiamo compiuto con voi alla Sacra Famiglia di Caltagirone: dal 15 agosto 1961 ad oggi. Più di 52 anni… Camminare insieme avvicina, lega, unisce. E noi, tutti i Padri Canossiani che sono stati alla Sacra Famiglia, ci siamo sentiti legati e uniti a voi, ai vostri problemi, alle gioie delle vostre famiglie, ai lutti, alle malattie, alle difficoltà. Abbiamo condiviso le vostre situazioni liete e tristi.
Ora – ha continuato -, come quando dei compagni di viaggio prendono un’altra strada, si rimane male.
Ci dispiace, ci si arrabbia un po’, ma poi si pensa che, in fondo, anche se si prendono percorsi diversi, la meta è la stessa e, anche se per diverse strade, si cammina nella medesima direzione: l’amore del Signore e la fedeltà a Lui solo, nostro pastore e nostra guida.
È con questa serena consapevolezza che vi salutiamo, augurandovi di non perdere mai ciò per cui vi abbiamo apprezzato, ciò che ha fatto di voi dei preziosi compagni di viaggio.
Grazie per la fede che ci avete testimoniato, dell’affetto col quale ci avete circondato, della generosa collaborazione in tutti i campi della vita parrocchiale con la quale ci avete sostenuto.
Essere sacerdoti, guidare la comunità cristiana, santificarla coi Sacramenti, indirizzarla all’Unico Maestro spezzando la Parola sua e proponendola al popolo di Dio… non è sempre facile.
Voi ci avete facilitato questo compito con la vostra disponibilità, la vostra docilità e amicizia.
“Morto un Papa se ne fa un altro”, si dice.
Ma non è questo il detto che ci guida in questo momento di saluto e di distacco, ma la certezza che, pur in comunità cristiane diverse, continueremo a servire lo stesso Signore.
Ci siamo sentiti amati da voi – ha poi aggiunto -, anche se non sono mancate difficoltà e incomprensioni.
A tutti chiediamo scusa per i limiti che affliggono tutti noi e da cui la grazia sacerdotale non ci libera.
Se abbiamo rattristato qualcuno, non è stato per cattiva volontà, ma per la stanchezza e la debolezza delle nostre forze.
Il ricordo che porteremo della Sacra Famiglia sono i vostri volti, la generosità della vostra collaborazione, la partecipazione vasta e gioiosa alle celebrazioni quotidiane, domenicali e festive.
Questa chiesa colma di popolo di Dio non la dimenticheremo mai… le celebrazioni pasquali, natalizie, le Prime Confessioni, le Prime Comunioni, le Cresime…
La presenza preziosa dei ragazzi dell’Oratorio, dei componenti del “Gruppo Scout”, tutti i “Gruppi parrocchiali”, i collaboratori volontari, gli ammalati, i fratelli e le sorelle che hanno pregato e vissuto con noi e ora ci hanno preceduto nel “Regno dei cieli”.
Ed è con tanta nostalgia e affetto – ha concluso – che vi salutiamo, esortandovi ad accogliere serenamente questo avvicendamento alla guida della Parrocchia.
“Tutto è grazia!”, anche se a volte non riusciamo a comprendere dove sta la luce e restiamo nel buio delle nostre perplessità. Ma Lui è “la Luce del mondo”, Lui è la nostra luce».
Chiara Di Grande