SCORDIA – Con un sobrio e partecipato rito di benedizione, don Matteo Malgioglio, parroco della Parrocchia San Domenico Savio, ha inaugurato ieri, domenica 3 novembre, alle ore 19.00, la sede della Caritas parrocchiale.
«La costituzione del gruppo Caritas parrocchiale e l’apertura della nuova sede – afferma don Malgioglio – esprimono il desiderio della nostra comunità di rispondere, come possibile, alla domanda sollevata dalle tante espressioni di disagio e di povertà presenti sul territorio».
La nuova sede della Caritas parrocchiale è allogata negli spazi adiacenti il salone di comunità. Fra i servizi che verranno animati dai volontari ci sarà anche un Centro di ascolto.
«Ai numerosi volontari che di cuore hanno scelto di mettere in comune le loro risorse umane e le loro competenze professionali – aggiunge don Malgioglio -, va il nostro ringraziamento e il più sincero augurio di buon lavoro».
Sin dal suo arrivo il parroco si è impegnato nella creazione di un gruppo Caritas in Parrocchia e di un Centro d’ascolto.
«La Caritas opera primariamente a servizio della comunità – spiega Rosanna La Spina, segretario della Caritas parrocchiale – per promuovere il senso e la pratica della carità. È impegnata a far conoscere a tutta la comunità i bisogni di alcuni, per farli diventare problema di tutti, proponendo occasioni di impegno per suscitare la generosità della comunità».
I Centri d’ascolto della Caritas hanno il compito di prendere in carico la persona, analizzare e schematizzare le sue esigenze, seguirla, accompagnarla e fungere da intermediario con le strutture che rispondono ai vari bisogni dell’utente.
Secondo un calendario organizzato, i numerosi volontari del Centro d’ascolto della Parrocchia, pertanto, saranno a disposizione delle persone che vivono una realtà di disagio, mettendosi in ascolto dei loro problemi e studiando soluzioni.
La serata si è conclusa con un brindisi, di buon augurio per le attività del gruppo, che sarà coordinato dalla responsabile, Patrizia Di Stefano, dal segretario, Rosanna La Spina, e dall’economo, Filippo Fiumara.
4 novembre 2013 (fa)