CALTAGIRONE – Le 24h per il Signore, che rinnovano alle Comunità cristiane di tutto il mondo l’invito alla preghiera, all’adorazione e alla celebrazione anche sacramentale della penitenza, sono entrate ormai, per desiderio di Papa Francesco, nella consuetudine di tutte le Chiese del mondo.
Collocate nel cuore del tempo quaresimale esse si configurano come momento forte e richiamo accorato, accanto a tutte le altre iniziative programmate, a prendere molto sul serio l’impegno della conversione del cuore alle esigenze del Vangelo. Esso è proclamato in tutto il mondo come annuncio e modello di vita per tutti i credenti, ai quali è opportuno ribadire continuamente la necessità della conversione, mediante la parola e i Sacramenti della Fede, in modo speciale quello della Riconciliazione, della preghiera “senza interruzione” e della Testimonianza coerente.
Tutte le comunità della nostra Diocesi celebreranno nei tempi e modi che ciascuna riterrà più opportuni e possibili questo evento fortemente desiderato dal Santo Padre Francesco. A Caltagirone, alle ore 19.00 di Venerdì 9 Marzo sarà il Vescovo stesso a presiedere in Cattedrale la celebrazione unitaria delle parrocchie della città con la Liturgia Penitenziale. Durante la notte ci sarà la possibilità dell’Adorazione e delle Confessioni fino alle ore 17 di Sabato 10 Marzo con la recita dei Primi Vespri.
“Alzare lo sguardo verso quegli orizzonti possibili della Salvezza, che mai viene meno, è oggi a tratti fatica davvero immane – dice il Vescovo Mons. Calogero Peri – ma non possiamo stancarci di elevare al Padre la nostra Speranza insieme alle nostre paure. Proclamare la certezza del suo Amore totale e infinitamente misericordioso è il compito che la Fede chiede ogni giorno alla nostra vita. La Pasqua che ci viene incontro ancora una volta è la compagnia del Risorto, che ai discepoli di Emmaus delusi e sgomenti portò con sapiente pedagogia il recupero di una Fede duramente provata, narrando i prodigi della Fedeltà di Dio, che apre orizzonti sempre nuovi al nostro cuore e alla nostra storia”.
Per questo la Chiesa intera, raccolta come in un “grande invisibile cenacolo” si raduna unanime in ogni angolo della terra, ponendosi in adorazione per impetrare dal Signore lo Shalom di Dio, la pace dei cuori e del mondo. E così ribadire l’impegno primo e instancabile di seminare nei solchi della vita di ogni credente, il seme potente del Vangelo perché germogli, nella testimonianza della Carità, l’urgenza della condivisione delle attese dell’umanità, che continua a sperimentare purtroppo tragedie immani e convulsioni di guerra, di angosce e ansie senza fine in questo nostro tempo drammaticamente sconvolto, nel quale ogni Speranza sembra infrangersi miseramente contro scogli di incomprensibile durezza.
07 marzo 2018