Carissimi,
come ricorderete, per permettere alle nostre Comunità di concentrarsi sulla celebrazione della I Giornata della Parola voluta da Papa Francesco, avevamo ipotizzato di celebrare l’annuale Giornata del Seminario la IV domenica di Pasqua, domenica del Buon Pastore e Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni.
Tuttavia l’effetto dirompente dell’epidemia di Covid-19 ci costringe a modificare ancora una volta i nostri progetti e a rimandare la Giornata, a Dio piacendo, all’inizio del nuovo Anno pastorale, in una data da definire.
Dal 9 marzo scorso, inizio delle restrizioni, le attività, la preghiera, i momenti di vita comunitaria del nostro Seminario hanno subito un profondo cambiamento: i seminaristi sono tornati a casa, a condividere con le loro famiglie e le loro comunità di origine la sofferenza di questo tempo di prova.
Tutto ciò che fino ad ora sembrava scontato e abitudinario, ora non lo è più. Continuiamo a sentirci telefonicamente e a “incontrarci” virtualmente via Skype.
Mi auguro che quest’esperienza dolorosa apra il nostro orecchio alla voce dello Spirito Santo, a guardare con uno sguardo purificato la necessaria formazione al presbiterato, ad avviare processi che aiutino a formare pastori secondo il cuore di Dio, capaci di guidare la nostra Chiesa in una situazione che a motivo della pandemia non sarà più la stessa di quella che abbiamo sinora conosciuta.
Mi tornano alla mente le parole di Papa Francesco rivolte alla Chiesa Italiana a Firenze il 10 novembre 2015: “Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli: il Signore è attivo e all’opera nel mondo”.
Intanto che fare? Nell’immediato, l’unico “fare” veramente necessario è l’obbedienza a Gesù che alla nostra generazione, come a quelle che ci hanno preceduto, dice: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (Mt 9,37-38).
Vi chiedo pertanto la carità, domenica prossima, personalmente e nelle celebrazioni eucaristiche che trasmetterete in streaming, di chiedere al Signore della messe di mandare operai che sentano rivolto a loro l’appello di papa Francesco nel succitato discorso di Firenze: “Uscite per le strade e andate ai crocicchi: tutti quelli che troverete, chiamateli, nessuno escluso (cfr Mt 22,9). Soprattutto accompagnate chi è rimasto al bordo della strada, «zoppi, storpi, ciechi, sordi» (Mt 15,30). Dovunque voi siate, non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e ospedali da campo”. In particolare vi chiedo di pregare per i nostri seminaristi, perché il Signore porti a compimento l’opera che ha iniziato in loro. Pregate anche per noi superiori.
Caltagirone, 1 maggio 2020
P. Pippo