RAMACCA – È stato assegnato al gruppo scout Ramacca 1 un terreno confiscato alla mafia. Nel solco della tradizione scout la base è stata denominata con il nome di un animale, in questo caso si tratta del “Falco pellegrino”, perché la zona è indicata come luogo di nidificazione di questo rapace.
Il terreno si trova nella zona di Cozzo Santa Maria, la zona archeologica di Ramacca, e si sviluppa su una superficie di 15ettari. Lì è stato già edificato un’immobile di circa 130mq con un finanziamento Pon sicurezza di 80mila euro.
Gli scout pensano adesso a creare un Centro che sia da riferimento per il territorio. Attualmente sono in corso i lavori di rimboschimento, prevalentemente di ulivi, per poter successivamente sviluppare attività di autofinanziamento.
L’intero progetto è stato presentato al pubblico sabato 9 marzo scorso, nel corso della Conferenza sul tema “Il bene comune è il bene di tutti… salvaguardiamolo”, svoltasi nei locali della Parrocchia della Natività di Maria SS., a cui hanno partecipato mons. Calogero Peri (vescovo di Caltagirone), Francesco Zappalà (sindaco di Ramacca), Laura Sapuppo (archeologa), Fausto Giudice (esperto ornitologo), Luigi Consoli (incaricato regionale formazione capi Agesci), Massimo Signorelli (viceprefetto aggiunto).
«Si è faticato tanto per raggiungere l’obiettivo e rendere ospitale il luogo – ha detto il parroco don Franco Messina -. Tutta la comunità è stata coinvolta in questa gara di solidarietà e di impegno civico. Ritengo che sia stata davvero una bella esperienza ed una buona occasione per guardare oltre i nostri limiti e proporre alle giovani generazioni segni concreti di speranza che porteranno luce nel buio che molto spesso ci circonda».
Soddisfazione per la consegna del terreno agli scout è stata espressa anche dal vescovo di Caltagirone, S.E. mons. Calogero Peri, che ha definito questo risultato «un segno di cambiamento e di speranza che avrà numerosi e benefici effetti sulla vita della comunità ecclesiale e civile». il Vescovo ha poi esortato adulti e giovani a costruire un nuovo patto generazionale. «Nella ricerca del bene comune, che è sempre bene per tutti, altrimenti diventa interesse od opportunità – ha detto -, questo evidenzierebbe la centralità dell’educazione ed aiuterebbe a riscoprire la relazione come fondamento per una corretta concezione dell’uomo e della società. In questo senso, Gesù, maestro di verità, di libertà, di amore, è il modello rivoluzionario che vogliamo seguire per relazioni vere ed autentiche».
Non ha nascosto la sua emozione Signorelli. «Sono contento ed emozionato – ha detto il viceprefetto aggiunto – nel vedere una grande fetta di giovani e adulti che si dedicano al volontariato e al sociale. Il sindaco ha pensato bene di affidare un terreno confiscato alla mafia ad un’Associazione che si spende per la società ed educa i giovani all’ambiente e alla cittadinanza attiva».
Al termine della Conferenza, intorno alle 12.00, i relatori e tutti i convenuti si sono recati nella base “Falco pellegrino” per la cerimonia di messa a dimora di una pianta di ulivo, come segno di una nuova generazione che cresce all’insegna della legalità e del rispetto. Subito dopo l’alzabandiera, il canto dell’inno nazionale e gli urli delle varie branche.
In un clima di gioia e di festa Concetta Gibiino, capogruppo del Ramacca 1, ha invitato la comunità ad un lavoro sinergico. «Rimbocchiamoci le maniche – ha detto – e sporchiamoci le mani per lasciare, come dice Baden Powell, fondatore degli scout, il Mondo migliore di come lo abbiamo trovato».
«I nostri cuori sono veramente in festa – ha affermato uno dei capi scout, Giovanni Pappalardo – e non solo perché siamo arrivati alla realizzazione di un sogno ma anche per la concreta e fattiva collaborazione che in questi mesi abbiamo istaurato con il sindaco e i suoi collaboratori».